Feste sadiche con utilizzo di animali in Spagna

Le feste

Non solo corride, ma anche le feste paesane, in onore di santi e madonne diventano occasione di tortura e di sevizie per gli animali. capre, asini, cani, gatti, conigli, galli, oche....

 Festa di S. Giovanni. A Coria in giugno vengono linciati per sei giorni dodici tori; frecce e banderillas vengono conficcate anche negli occhi, nella bocca e soprattutto nei genitali Le banderillas vengono ”confezionate” da suore di un convento francescano.

Il toro di fuoco. Vengono avvitate alle corna del toro due arnesi recanti in cima due palle di cotone, olio e catrame, alle quali viene dato fuoco. Mentre l’animale impazzisce per le gocce arroventate che colano nel muso e negli occhi, massi di cemento gli vengono tirati sulla testa. Quando il toro si ferma per la stanchezza, gli vengono infilati bastoni negli occhi e nell’ano. Viene finito a bastonate…in onore della “religione”.

A Manganenses (Zamora) a febbraio - viene lanciata da un campanile  una capra viva.

A Tordesillas e in molti altri località, "eroici cavalieri" strappano o tagliano la testa di galli vivi appesi per le zampe.

Festa dell'asinello  si svolge a Villanueva de la Vera (Caceres) in Estremadura ogni anno l'ultimo giorno di Carnevale. Un asinello piccolo e vecchio, cavalcato e selvaggiamente bastonato, viene trascinato dalla folla; quando cade viene obbligato a rialzarsi a randellate, mentre i bambini lo riempiono di botte, calci e pugni per ore, finchè l'animale agonizza.

Festa del Toro de la Vega   Nel mese di Settembre un popolo di adulti e bambini, armati di lance lunghe fino a 3 metri, aspetta l'arrivo del toro per torturarlo e trapassarlo in tutte le direzioni. Vince una lancia d’oro offerta dal Municipio, colui che, per primo, taglia i genitali al toro ancora vivo.

Manifestazioni tanto cruente, tradizioni sanguinarie, bambini educati sin da piccoli alla tortura e al sangue, persone che pagano per assistere ad uno spettacolo di sofferenza e morte, sono un gravissimo e raccapricciante segno di inciviltà.

La questione è stata esposta dal biologo e antropologo Georges Heuse, autore della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Animale (presentata all'UNESCO a Parigi nel 1978).
Il Prof. Heuse afferma che i pubblici poteri spagnoli sbagliano nell'imporre la corrida a scopo turistico, demagogico ed economico, ignorando i rapporti esistenti tra i crimini contro gli uomini e quelli contro gli animali. "Infatti la tauromachia deve e esser considerata un indice di sottosviluppo a arretratezza". 

E' bene ricodare che siamo soprattutto noi turisti italiani col nostro denaro a mantenere in vita queste assurde sanguinose tradizioni.