Il rapporto con gli animali dal punto di vista educativo

Breve viaggio per grandi e piccini tra errati comportamenti di  fobia e sadismo, compassione e specismo, violenza e sopraffazione.  

Sono oltre 44 milioni gli animali domestici che vivono nelle case degli italiani, secondo un recente studio dell’Eurispes.
Sono poco meno di 3.000 gli italiani che possiedono un felino esotico (leone, pantera, leopardo, ecc.), cui vanno aggiunti i proprietari di 60mila rettili e di quasi 30mila testuggini terrestri.

Decisamente troppe le persone che privano della libertà e che non tengono conto dei diritti più elementari di animali esotici e non, e che tendono ad antropomorfizzare il proprio animale. Per non parlare poi del numero dei casi di maltrattamento più eclatanti, quali avvelenamenti, abbandoni, sevizie, animali segregati, reati veri e propri.

In generale, per un idea dura morire, diffusissima in Italia, si definisce amante degli animali, chi tiene le tigri in gabbia, l’iguana nella propria cameretta, la scimmietta nello scantinato o alleva canarini. Anche chi vive con un cane cade spesso nell’errore di considerarlo un oggetto e non un soggetto.

Il rispetto per i diritti degli animali e il fanatismo, sembrano confondersi tra loro.

Niente di più sbagliato anche dal punto di vista educativo; un buon rapporto bambino-animale non va sottovalutato: pone le basi di un corretto rapporto psico-sociale e per la formazione affettiva relazionale; vi è infatti una vicinanza tematica tra infanzia e animalità; esistono caratteristiche comuni come l’irrazionalità, l’istintività, le paure che li accomunano differenziandoli invece dall’altro mondo razionale, appartenente agli adulti. Deviare o interrompere questo rapporto, è dimostrato, può essere grave e innaturale.

E invece si portano i bambini allo zoo, al circo, inculcando nella loro mente che il sentimento che si può provare per un animale si basa sempre sulla sopraffazione e che l’animale è essenzialmente privo di sensibilità e perciò adatto a prendere parte ai nostri sfoghi, per gioco, rabbia e divertimento.  In questo modo si pianta il dannoso seme dello specismo.

Un maggior rispetto nei confronti degli animali, da parte di bambini, adolescenti e adulti, può essere raggiunto solo con lo sviluppo di sentimenti d’identificazione e di empatia.